Qual è la prima cosa che vi viene in mente guardando questa lampada?
A me fa pensare ad una boule di caramelle di quelle che puoi trovare nelle raffinate pasticcerie di una volta, negozi portati avanti dai primi del Novecento, ripiani in vetro che “non toccare che lasci le ditate e la signora si arrabbia”.
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Il suo nome è Horus, come il dio egizio della luce e della bontà… e da oggi anche delle caramelle!
È fatta da una boule di vetro soffiato e lavorato a mano, posta su un anello di metallo.
A renderla speciale è la luce nascosta al suo interno, che attraversando i cristalli li accende come incrostazioni di ghiaccio colpiti dalla luce dell’alba o del tramonto.
È disponibile in due misure, dipende quanto siete golosi, per mantenere la metafora delle caramelle.
I cristalli sono cotisso di Murano, ovvero gli scarti provenienti dalla lavorazione del vetro. Un altro modo per ridare vita ad uno splendido materiale che non è riuscito a diventare un vaso, o una scultura a forma di animale.
Diffusore in vetro soffiato e lavorato a mano con pietre di vetro colorate ambra/arancio/rosse satinate, blu/verdi e trasparenti
Struttura: Montatura in metallo cromato.
Design: Manuela Bucci e Silvia Schwarzer
Born by a design competition at university, the lamp was produced the following year. Horus is made in two sizes and it’s formed by a big boulle on a metal ring. It gathers, inside it, pieces of coloured glass (cotisso of Murano) which radiate their colour through a hidden light among them.